Come sarà il lavoro nel 2023 e come cambierà il ruolo del manager
Vivere per lavorare o lavorare per vivere?
Il 2022 è stato difficile per tutti. Lo stress della pandemia e l’inizio della guerra fra Russia e Ucraina ha messo a dura prova le aziende e i manager, che si sono trovati a fronteggiare emergenze continue. Una situazione fluida, complessa e precaria che ha messo a dura prova il benessere dei lavoratori. E se fino all’anno scorso sembrava un tema lontano, adesso è un tema sempre in ascesa. Si è passati dal vivere per lavorare (di qualche anno fa) al lavorare per vivere.
Le persone (e anche le aziende) hanno iniziato a capire che l’assenza di un benessere lavorativo ha ripercussioni importanti sulle prestazioni aziendali. Il benessere lavorativo, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), connette tutti gli aspetti della vita lavorativa ed è determinato da una serie di parametri che oltre al lavoro stesso riguardano l’ambiente, il clima lavorativo e l’organizzazione.
Se la sfera lavorativa non provoca benessere possono nascere situazioni di stress, bullismo, conflitti, abuso di alcol e droghe e disturbi della salute mentale. Un buon manager deve essere in grado di percepire queste situazioni e di portare avanti una politica di inclusione e di ascolto.
Lavoro nel 2023: il ruolo del manager
Ogni azienda fa storia a sè ogni imprenditore deve saper valutare, ascoltare e promuovere il benessere dei propri dipendenti. Un azienda dove il dipendente è a proprio agio, è un’azienda dove l’assenteismo è al minimo e dove non c’è bisogno di un ricambio di personale costante. Chi sta bene dove lavora, sarà portato ad assentarsi di meno e a non mandare cv in altre aziende. Un team di lavoro che sviluppa resilienza è capace di innovarsi e adeguarsi agli imprevisti che possono succedere in azienda.
Una delle frasi più pericolose che si possono sentire in azienda è abbiamo sempre fatto così! Noi pensiamo che sia in assoluto una delle più gravi. Viviamo un mondo in cui l’evoluzione e l’innovazione è continua e se non si ha la capacità di mettere in discussione i propri processi aziendali, si va dritti verso il fallimento.
Lavoro in presenza o smart working?
Cosa possono fare gli hr manager per promuovere la salute e il benessere dei dipendenti? La prima cosa da adottare sarebbe quella di valutare una forma ibrida. Un po’ lavoro in presenza, fondamentale per connettere le persone e pianificare le lavorazioni e un po’ lavoro in smart working.
Questo, naturalmente, per le aziende che se lo possono permettere. Secondo uno studio di Harvard, avere controllo sui propri orari di lavoro migliora la propria salute mentale. Chi vive infatti con l’angoscia di un ritardo o con la paura di chiedere un permesso, vive una condizione emotiva poco edificante. Il benessere naturalmente passa anche dalla tipologia di contratto offerto: una collaborazione saltuaria non dà sicurezze e crea incertezze che si possono ripercuotere sul lavoro.
Il lavoro nel 2023 sarà all’insegna della condivisione
L’obiettivo dei manager nel 2023 sarà quello di creare un senso di appartenenza fra i dipendenti per evitare assenteismo e quiet quitting. Il dipendente deve sentirsi parte di un progetto e non solo un numero: in questo modo, si aumenta la produttività e la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati a inizio anno.
Il benessere lavorativo passa anche da qui: i manager che sottopongono carichi di lavoro stressanti e che contribuiscono a favorire un clima aziendale malsano, rischiano di “allontanare” i propri dipendenti e di perderli per strada. E non c’è peggior sconfitta, per un’azienda, di quella di perdersi il personale per strada.
Scenari e tendenze 2023: organizzazione aziendale e temporary management
Una tendenza lavorativa del 2023 è quella di trovare una nuova quadra organizzativa. La pandemia ha determinato in molti casi la chiusura di determinate aziende: il Covid-19 infatti si è insinuato in strutture aziendali poco performanti che non sono riuscite a superare il persistere di uno stato di crisi. Da qui la necessità di assumere un temporary manager in grado di condurre l’azienda fuori dalla crisi e pianificare la strategia sul lungo periodo.
PNRR e transizione digitale
Il documento di riferimento del lavoro nel 2023 sarà il PNRR, fondamentale per introdurre liquidità nei vari settori dell’economia italiana. Ecco i principali settori in cui l’Europa ha deciso di stanziare fondi:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
- Rivoluzione verde e transizione ecologica
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- Istruzione e ricerca
- Inclusione e coesione
- Salute
(fonte immagine: Archivio Sintegrum & Envato Elements)
7 Dicembre 2022